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Occhio secco

La sindrome dell’occhio secco è un disturbo legato ad una ridotta produzione lacrimale, ad eccessiva evaporazione lacrimale o ad un’alterata qualità e composizione lacrimale (dislacrimia). Le forme da ridotta produzione possono essere associate a malattie autoimmuni (lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide, sclerodermia o sindrome di Sjögren). L’eccessiva evaporazione del film lacrimale è causata da fattori anche molto diversi fra loro ad esempio malattie locali (blefariti, congiuntiviti), errato o eccessivo utilizzo di lenti a contatto, colliri, assunzione di farmaci (ormoni, immunosoppressori, decongestionanti, antistaminici, diuretici, antidepressivi, betabloccanti), l’età avanzata.

Classificazione dell’occhio secco (Schema DEWS II)

La superficie dell’occhio è costantemente bagnata dalle lacrime, che formano una pellicola nota come “film lacrimale”. Il film lacrimale è composto da tre strati, mucoso, acquoso e lipidico. Le lacrime sono secrete dalla ghiandola lacrimale, posta in corrispondenza dell’angolo supero-esterno orbitario.

Secrezione lacrimale



Film lacrimale (tre strati: mucoso, acquoso e lipidico)

Sintomi

I sintomi che caratterizzano la sindrome dell’occhio secco sono: dolore oculare, sensazione di un corpo estraneo all’interno dell’occhio, rossore, bruciore ed annebbiamento visivo che tende a migliorare con l’ammiccamento. I sintomi tendono a peggiorare in condizioni ambientali associate a scarsa umidità (aria condizionata e riscaldamento) ed in situazioni che tendono a ridurre la frequenza di ammiccamento (lavoro al computer).

Diagnosi

Una buona anamnesi con raccolta di tutti i sintomi riferiti dal paziente è già in grado fornire un forte sospetto clinico. Gli esami complementari aiutano a consolidare la diagnosi ed includono: Test di Schirmer, Test di Jones, break up time (BUT), colorazione con fluoresceina e rosa Bengala, valutazione del menisco lacrimale, valutazione dell’osmolarità del film lacrimale.

Terapie

Nelle forme iniziali la terapia si basa sull’’instillazione di colliri lubrificanti. In casi selezionati possono essere utilizzati colliri preparati con siero autologo e quando vi è un quadro infiammatorio conclamato si può ricorrere a colliri a base di cortisone (per periodi limitati) e a base di ciclosporina (per periodi più lunghi). Inoltre, in alcuni casi vi può essere indicazione a posizionare dei “punctum plug”, dei piccoli tappi che vengono inseriti nei puntini lacrimali per ridurre il deflusso di lacrime.